Le origini di casa Massironi a Traona risalgono probabilmente al XVI secolo.

Si tratta infatti di un edificio imponente (25 metri di lunghezza, 23 metri di larghezza, 15 metri di altezza) che ha caratterizzato la storia di Traona.

La struttura dell’edificio si sviluppa su due piani, oltre al piano-terra con il cortile e le cantine. Inizialmente la sua pianta era a ferro di cavallo con le facciate sui lati nord, sud ed est, mentre il lato ovest era aperto ed usato come entrata principale per le carrozze con i cavalli.

In epoca non precisata, ma sicuramente anteriore agli inizi dell’Ottocento, questo lato venne chiuso da una costruzione riservata ad abitazioni, così l’edificio acquistò l’attuale forma quadrata e l’entrata secondaria, a sud, fu trasformata in entrata principale. Il portale di questo nuovo ingresso è ad arco a tutto sesto ed è impreziosito da sculture in granito a motivi floreali che si possono ammirare anche in altri portali presenti sulla via Castagna.

Il cortile è circondato da arcate sostenute da poderose colonne in granito in stile dorico. Nei loggiati ai piani superiori, sui lati nord ed est, si osserva che al primo piano si ripetono le medesime arcate e colonne, ma dimezzate sia nella circonferenza sia in altezza; al secondo piano le arcate hanno la stessa grandezza, ma le colonne sono sostituite da eleganti pilastri in cemento. Si pensa che questi loggiati in origine si prolungassero anche sul lato sud, come testimoniato dalle sagome delle arcate murate e dai capitelli sporgenti dalla parete.

La pavimentazione del cortile è in ciottoli di selciato (chiamati in dialetto grisch) con al centro una grande pietra circolare, la cui funzione originaria non è chiara: alcuni studiosi hanno ipotizzato che venisse usata per coprire il pozzo, ma è un’ipotesi poco probabile perché a Traona da sempre è presente molta acqua. Pare più plausibile invece che servisse per legare i cavalli: si ipotizza, infatti, che al centro della pietra un tempo venisse conficcato il pilastro di legno attorno al quale venivano legate le briglie dei cavalli.

Sul lato nord, attualmente, si trova l’entrata alla Trattoria Alpina, nella quale è ancora presente una sala con un grande e antico camino, davanti al quale, con tutta probabilità, le persone che giungevano al palazzo sostavano per scaldarsi e rifocillarsi.

Accanto a questo portale è presente una “buca” che veniva usata come ghiacciaia; poiché un tempo non c’erano i frigoriferi, d’inverno la si riempiva di neve per permettere la conservazione delle carni. Sul lato est vi sono gli accessi alle cantine, che scendono, come era abitudine, ad una profondità pari circa all’altezza della casa. Ai livelli meno profondi c’era la cosiddetta “canua” dove venivano conservati i salumi, i vini e i formaggi.

Un’ampia scalinata situata sul medesimo lato conduce ai piani superiori, il primo dei quali, il cosiddetto “piano nobile”, era riservato ai componenti della famiglia, cui spettava l’abitazione più comodamente accessibile.

Il secondo piano era adibito ad alloggio della servitù e destinato alle attività domestiche: esso presenta una stanza all’interno della quale si trova ancora l’antico forno dove veniva cotto il pane.

La casa è ingentilita anche dai soffitti, che presentano volte a vela nel piano terra, a cassettoni in legno al primo piano e nel loggiato e semplicemente in legno o in cemento all’ultimo piano.

  • BIBLIOGRAFIA:
  • Giornate Fai di Primavera 2017, Istituto Comprensivo di Traona, Comune di Traona, Polaris Sondrio, 2018